Dal 20 al 22 giugno a Colli del Tronto il “Festival della Restanza e della Tornanza”, per immaginare insieme il futuro delle aree interne marchigiane. Un’occasione per riflettere anche da lontano sul valore delle origini.
Nelle Marche si torna a parlare di radici, futuro e giovani con uno sguardo nuovo. Dal 20 al 22 giugno, a Colli del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, si svolgerà il primo Festival della Restanza e della Tornanza: un’iniziativa che vuole dare voce a chi ha scelto di restare nei luoghi d’origine e a chi, dopo aver vissuto altrove, sogna di tornare per costruire qualcosa di nuovo.
Lanciato ufficialmente nella Sala Stampa di Palazzo Chigi, il Festival è promosso dalla Struttura commissariale per il sisma del 2016 e dal Ministero per lo Sport e i Giovani, e nasce proprio in una delle zone simbolo del cratere sismico. Il programma prevede tre giorni intensi tra laboratori, incontri, talk, mostre, concerti e momenti di confronto sull’imprenditorialità giovanile, con l’obiettivo di immaginare comunità più vive, inclusive e resilienti.
Il Ministro Andrea Abodi ha ricordato come il sisma non abbia solo colpito le strutture, ma anche il tessuto umano e sociale: “Restare o tornare oggi significa generare futuro. Il nostro compito è ascoltare i giovani e dare loro gli strumenti per diventare protagonisti del cambiamento”. Un messaggio rafforzato dal Commissario Guido Castelli, che ha parlato di una rigenerazione che “non è solo tecnica, ma culturale e comunitaria”.
Direttore artistico del Festival sarà il giornalista Stefano Zurlo, che accompagnerà i partecipanti in un percorso di ascolto e progettazione collettiva.
Per noi marchigiani all’estero, l’evento rappresenta molto più di una semplice rassegna culturale: è un invito a riscoprire le radici e a riflettere su come il legame con la terra d’origine possa tradursi in impegno, visione e magari – perché no – anche in un ritorno.
Il Festival è solo il primo passo: “porteremo iniziative simili anche a Norcia, Amatrice, Camerino e altri comuni del cratere”, ha assicurato Castelli. Intanto, chi vive lontano può sentirsi coinvolto, seguendo l’evento e continuando a coltivare, ovunque si trovi, l’amore per le Marche e il desiderio di contribuire al loro rilancio.